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Baylon Diana

Diana Baylon nasce a Bevagna (PG) nel 1920.

Dal 1930 segue il padre, pilota aviatore Dante Pagnotta, a Udine, Gorizia, Pistoia e in altri aeroporti militari, trascorrendo i primi anni della sua vita tra aerei e piloti, subito affascinata dalla rifrazione della luce e dai grandi orizzonti.

Nel 1938 termina gli studi a Firenze, dove due anni dopo sposa Pier Nicola Ricci, dal quale si separerà legalmente nel 1946, suscitando grande scandalo. Incurante delle conseguenze, incontra il pilota Giuseppe Baylon, al quale si legherà per la vita.

Negli anni '40 si avvicina al mondo dell'arte da autodidatta, prima con la ceramica, poi con il disegno e la pittura figurativa. Firma i suoi primi lavori Matteo.

Negli anni '50 passa all'astratto.

É un periodo ricco di ricerche ed esperienze interdisciplinari, in cui pratica le botteghe artigiane, incontra collezionisti, frequenta artisti e gallerie d’arte, come la Galleria Numero di Fiamma Vigo e la Galleria Il Fiore di Corrado del Conte a Firenze.

Manifesta il suo interesse per la luce-colore nella lavorazione delle superfici metalliche, che ne mutano continuamente la rifrazione. A partire dal 1962, e fino alla fine degli anni ’70, si dedica infatti all'arte programmata con sculture metalliche o di superficie.

Segue un'attività proficua di mostre personali e collettive, in Italia e all'estero.

Nel 1969 è presente al Festival dei due mondi di Spoleto alla grande mostra Maitres et jeunes d’aujourd’hui insieme a, tra gli altri, Alberto Burri, Pablo Picasso, Jean Dubuffet e Lucio Fontana, al quale è legata da forte sodalizio.

Nel 1972-73 realizza il film Continuità con la collaborazione di Giampaolo di Cocco, Luca De Silva, Jacopo De Silva.

Nel 1978 Bruno Munari inserisce nei suoi Quaderni di design – La scoperta del Quadrato un'opera di Diana Baylon, che viene esposta nell'omonima mostra del 1981.

Negli anni '70 si ritira nel suo atelier a Fiesole (FI) per dedicarsi esclusivamente alla sperimentazione dei diversi materiali e alla ricerca, che si espande anche in ambito di Poesia visiva.

Per tutti gli anni '70, '80 e '90 realizza anche sculture in marmo, acciaio, plexiglass, vetro e carta, progetta arazzi e tappeti, tavoli e specchi, disegna e realizza gioielli.

Si dedica in seguito alle tecniche miste su piccoli formati.

Nel 2009 il MIIAO di Torino e il Museo degli Argenti di Palazzo Pitti a Firenza, aggiungono opere di Diana Baylon alle proprie collezioni.

Nel 2012 è la volta delle acquisizioni da parte del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe della Galleria degli Uffizi e della fondazione VAF Stiftung presso il MART di Rovereto (TN).

L'artista scompare il 14 aprile 2013 a Firenze e viene sepolta a Fiesole (FI) nel cimitero di Montereggi.


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