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Vasarely Victor

Victor Vasarely nasce a Pécs (Ungheria) il 9 aprile 1906.

Manifesta le sue tendenze artistiche a 12 anni con un quadro di paesaggio. Secondo il volere del padre, nel 1925 frequenta l'università, prima medicina e poi lettere.

Nel 1927 si iscrive all'Accademia artistica privata Podolini-Wolkmann, realizzando fin da subito manifesti pubblicitari, piccoli dipinti e numerosi studi di quelli che saranno poi i suoi quadri.

Nel 1929 si trasferisce a Budapest e frequenta la scuola Műhely, considerata il Bauhaus ungherese in quanto fondata da Sándor Bortnyik, un ex professore di quest'ultima. In questo periodo avviene un cambiamento nel fare artistico di Vasarely, che fa molta più attenzione alla composizione geometrica dell'opera.

Nel 1930, dopo aver transitato per breve tempo attorno al De Stijl, si trasferisce a Parigi.

Nel 1931 nasce il suo primo figlio André, nel 1934 nasce il secondo figlio Jean-Pierre, noto poi come Yvaral.

Fino al 1939 si dedica completamente al suo lavoro di artista pubblicitario. Intanto continua (senza né esporre né mostrare i suoi quadri) a studiare, sperimentando gli effetti ottici nella grafica, creando singolari rappresentazioni di zebre ed altri animali con contrasti tra il bianco e il nero.

Si interessa sempre più alla pittura, influenzato da quella di Paul Klee, Josef Albers, Antoine Pevsner e Sophie Taeuber-Arp.

Nel 1940 conosce Denise René e nel 1944 tiene la sua prima mostra personale alla Galerie Denise René, appena aperta a Parigi.

Nel 1947 cambia stile di pittura iniziando con l'analisi degli astrattismi geometrici.

Soggiorna a Belle-Isle e nel villaggio di Gordes.

Il periodo “Belle-Isle” (1947-1958) segna il debutto di un vero e proprio percorso astratto e l’elaborazione di un linguaggio geometrico personale: analisi della visione stereoscopica, lavoro sulle irritazioni ottiche, sulle immagini mobili, sulla prospettiva assonometrica.

Il periodo “Gordes-Cristal” è caratterizzato da forme semplificate e pochi colori, soprattutto giallo, verde e nero.

Nel 1951 si trasferisce ad Arcueil. Ha inizio il periodo "Noir et Blanc" e la realizzazione di “Hommage à Malevič” (1952-1958), che segna la svolta di Vasarely verso l’arte cinetica.

Espone ancora alla Galerie Denise René e realizza i primi quadri cinetici profondi: composizioni in bianco e nero su fogli di plexiglas.

Nel 1955 Victor Vasarely espone alla Galerie Denise René insieme a Yaacov Agam, Nicolas Schõffer, Pol Bury, Jesús Rafael Soto, Jean Tinguely, Marcel Duchamp, Alexander Calder e altri nella mostra "Le Mouvement". In questa occasione pubblica il “Manifesto giallo”, nel quale espone il concetto di "Unità plastica". Questa mostra consacra l’inizio dell’Arte Cinetica.

« La posta in gioco non è più il cuore, ma la retina, e l'anima bella ormai è divenuta un oggetto di studio della psicologia sperimentale. I bruschi contrasti in bianco e nero, l'insostenibile vibrazione dei colori complementari, il baluginante intreccio di linee e le strutture permutate [...] sono tutti elementi della mia opera il cui compito non è più quello di immergere l'osservatore [...] in una dolce melanconia, ma di stimolarlo, e il suo occhio con lui » (Victor Vasarely)

Nel 1959 deposita un brevetto per il sistema dell’ “Unità plastica”: elemento pittorico composto da un quadrato in cui è inserita una figura geometrica colorata. A partire da questa combinazione di colori e forme, Vasarely realizza una serie di opere intitolate Folklore planetario, Permutazioni, Algoritmi.

Nel 1960 sostiene la fondazione del GRAV (Gruppo di Ricerca Arti Visive) al quale prende parte suo figlio Yvaral insieme a Julio Le Parc, Horacio Garcia-Rossi, François Morellet, Joël Stein e Francisco Sobrino.

Gli anni sessanta e settanta sono il periodo più produttivo di Vasarely dal punto di vista artistico e culturale.

Nel 1964 riceve il Premio Guggenheim a New York e nel 1965 partecipa alla mostra collettiva “The Responsive Eye” presso il MOMA di New York, allestita in collaborazione con la Galerie Denise René. A questo periodo risalgono “Tridim” e “Bidim”.

Nel 1967 espone al Musée del'Art Moderne de la Ville de Paris alla mostra "Lumière et Mouvement". Sono gli anni dei periodi “Vega” e “Vonal”.

Nei suoi ultimi anni Vasarely completa gli studi sulla forma e si dedica anche all'architettura con la costruzione del Museo didattico di Gordes, inaugurato nel 1970 e smantellato nel 1996, e della Fondazione di Aix-en-Provence, inaugurata nel 1976, anno in cui apre anche il Museo Vasarely a Pecs, nella sua casa natale. Nel 1987 inaugura il Museo Vasarely presso il castello Zichy di Budapest.

Vasarely muore il 15 marzo 1997 a Parigi.

Vasarely partecipa a numerose mostre storiche internazionali, tra cui: 50 anni d’arte moderna, Palais des Beaux-Arts, Bruxelles, 1958 in occasione dell’Esposizione universale; Inaugural Selection, Guggenheim Museum, New York, 1959; numerose partecipazioni a Documenta di Kassel tra il 1955 e il 1968. Espone anche individualmente in tutto il mondo, in particolare presso: Museo Nazionale di Belle Arti, Buenos Aires; Galerie Der Spiegel, Colonia; Hannover Gallery e Brook Street Gallery, Londra; Sidney Janis e Pace Gallery, New York.

Sue opere si trovano in numerose collezioni pubbliche e private di tutto il mondo, tra cui: Palazzo Cavour, Torino – Italia; Vasarely Foundation and Museum, Aix-en-Provence – Francia; National Galleries of Scotland, Edinburgh – Scozia; Tate Gallery, London – UK; Albright-Knox Art Gallery, Buffalo, New York; Museum of Fine Arts, Boston; Fine Arts Museums, San Francisco; Block Museum of Art at Northwestern University, Illinois; DePaul University Museum, Chicago; Frick Art and Historical Center, Pittsburgh, Pennsylvania; Hirshhorn Museum and Sculpture Garden, Washington D.C. – USA; Museo Nacional de Bellas Artes, Buenos Aires – Argentina; Art Gallery of New South Wales, Sydney – Australia; Tehran Museum of Contemporary Art, Iran.


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