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Boriani Davide

Davide Boriani nasce a Milano nel 1936.

Interrompe il liceo classico per lavorare come apprendista scenografo al Teatro della Scala e frequentare il liceo artistico e successivamente l'Accademia di Brera, dove si diploma nel 1960 con una tesi sul movimento Dada.

Con alcuni compagni di scuola - Devecchi e Varisco al liceo, Colombo e Anceschi all’Accademia - inizia una pratica di collaborazione, che confluirà poi nel gruppo T.

Dal 1957 espone opere realizzate con tecniche sperimentali.

Collabora con Manzoni e Castellani all’organizzazione e all’attività della galleria Azimut.

Nel 1959 propone di realizzare opere in divenire, a quattro dimensioni (Spazio – Tempo): su questa base costituisce a Milano nell’ottobre 1959 il gruppo T con Anceschi, Colombo, Devecchi.

Dal 1959 ha parte attiva in tutte le manifestazioni del gruppo T, dal 1962 nell’Arte Programmata e nel movimento internazionale delle Nuove Tendenze.

Dal 1959 realizza cicli di opere cinetiche, dove la variazione è caratterizzata da una componente casuale, programmata o dovuta all’intervento dello spettatore. Tra queste Superfici magnetiche 1960/64, Ipercubo 1961/65, PH scope 1963/66, Superficie cronostatica 1970, Pantachrome 1967/76, Dinamica Economica 1985. Basate su sintesi tra tecnologia sperimentale, processi percettivi e calcolo combinatorio, queste opere sono poi sviluppate per varianti successive.

Del 1961 sono le Perturbazioni d’immagine con criteri cibernetici che, agli esordi del calcolatore elettronico, anticipano concetti come pixel e programma.

Nel 1964 espone a Parigi il suo primo ambiente interattivo Spazio + linee luce + spettatore, in cui lo spettatore, componente attiva e indispensabile, è realmente posto “al centro dell’opera”.

Seguono gli Ambienti stroboscopici n. 1, 2, 3, 4 di Eindhoven 1966, Roma e Foligno 1966, Parigi 1967, Francoforte 2007, e l’installazione audio-TV Circuito chiuso, Triennale Milano 1979.

Promuove la collaborazione con i membri del gruppo ed altri per la realizzazione di ambienti interattivi, installazioni multimediali e performances (Boriani, Colombo, Mari: Gli spettacoli in Italia, 13.a Triennale Milano 1964; Anceschi e Boriani: Ambiente per un test d’estetica sperimentale, Zagabria 1965; Boriani e Colombo: Ambiente periscopico, Eindhoven 1966; gruppo T con E. Mari: Percorso ad  ostacoli programmati, Grenoble 1968; Alpini, Boriani, Colombo, Devecchi: Strutturazione temporale in Campo Urbano, Como 1969; Boriani, Alpini, Devecchi, Morandi, Turci:  Spazio della stimolazione percettiva, 35.a Biennale di Venezia, 1970; Boriani e Devecchi: Camera distorta abitabile, Roma 1970 + Ambiente cronostatico, Cagliari 1974 e New York 2005; Boriani, Colombo, Devecchi, Le Parc, Morellet, Stein: Peinture en plein air, Milano 1971; Boriani, Devecchi, Forges-Davanzati, Morandi: Sculture nella città + Progettazione per l’alabastro, Volterra 1973; Boriani Devecchi VDN: Cos’è l’arte?, Milano 1973; Boriani e studenti dell’Accademia di Brera: Gli adepti ai lavori, Milano 1973; Boriani e collaboratori: Il convito in casa di Levi, Milano Bologna 1978 e Torino 1979; Boriani e Staccioli: Porta inferi, Milano 1987; Boriani e Mazzucchelli: Cromosfera, Soncino 1986 + Conosfera,  Milano 1993).

Dal 1968 Boriani porta avanti un’attività di verifica e applicazione alternativa della ricerca estetica non finalizzata al mercato dell’arte, ma volta ad una riqualificazione dell'ambiente con interventi in contesti architettonici e del territorio, realizzati su incarico di amministrazioni pubbliche ( Pizzighettone 1971/72, Caravaggio 1973/74, Calcio 1974/77, Sesto S. Giovanni 1973/76, Venzone 1976/77, Gradisca 1978/79, Milano 1980/81).

Lavora anche come designer, in particolare nella progettazione di spazi e sistemi di comunicazione collettiva (Olivetti spa 1965, RAI radiotelevisione italiana 1967, Derby Club 1969, Cassina 1969, E.A. La Biennale di Venezia 1970, ITT-Autoparti 1973, Fiera di Milano 1974, Montedison 1974, Texas Instruments 1974, Soc. Autostrade Milano-Serravalle 1983, Alitalia 1985, CGIL Milano 1985, ATM Milano 1989, 1991).

Nel 1970, selezionato tra i sette artisti nella sezione italiana della 35.a Biennale di Venezia, rifiuta l'invito.

Dal 1971 al 2006 è docente all’accademia di Brera, dove ha insegnato Tecnologia dei materiali, Decorazione, Design, Progettazione di spazi interattivi, Lighting design.

Ha tenuto inoltre corsi annuali di Mezzi e metodi di rappresentazione e di Basic Design allo IED di Milano, un corso di Percezione visiva ed un seminario di Progettazione di ambienti interattivi alla Facoltà di Disegno industriale del Politecnico di Milano.

Attualmente vive e lavora a Curitiba (Paranà) - Brasile.

Le sue opere sono esposte in molte rassegne internazionali, tra le più recenti: Ambienti del gruppo T, GNAM Roma 2005/2006; Light Art from Artificial Light, ZKM Karlsruhe 2006; Die Neue Tendenzen, Museum fur Konkrete Kunst, Ingolstad 2006; Op art, Schirnkunsthalle, Francoforte 2007.

Sue opere si trovano in raccolte pubbliche e private, tra queste: Hirshorn Foundation di Washington dal 1964; MoMa di New York dal 1965; GNAM di Roma dal 1966; Civica Raccolta d’Arte Moderna di Cagliari dal 1974; Galleria d’Arte Moderna di Gallarate dal 1976; Archivio Storico della Biennale di Venezia dal 1977; Comit, New York  e Francoforte dal 1984; Banca Intesa Milano dal 2004; MART di Rovereto dal 2004; ZKM Museum fur Neue Kunst di Karlsruhe dal 2005.


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