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Soto Jesus Rafael

Jesús Rafael Soto nasce nel 1923 a Ciudad Bolívar, in Venezuela.

Già da ragazzo inizia a dipingere dei poster per i cinema della sua città natale.

Nel 1942 riceve una borsa di studio per la Escuela de Artes Plásticas di Caracas, dove ha come compagni Carlos Cruz-Diez, Mercedes Pardo, Omar Carreño e Alejandro Otero. I suoi primi quadri sono di influenza cubista. Frequenta regolarmente gli incontri e le discussioni del Taller Libre de Art dove critici, artisti e intellettuali discutono le avanguardie dall'Europa e dall'America Latina. Qui ha luogo la sua prima mostra personale nel 1949.

Dal 1947 al 1950 dirige la Escuela de Artes Plasticas a Maracaibo.

Nello stesso 1950 riceve un'altra borsa di studio e parte per Parigi, dove incontra un gruppo di artisti che gravita intorno alla Galerie Denise René e al Salon des Realités Nouvelles, tra cui Yaacov Agam, Jean Tinguely e Victor Vasarely. Circondato da questo ambiente, inizia a pensare a come introdurre la terza dimensione nelle sue opere, a come coinvolgere lo spettatore nell'esperienza visiva, e a come incorporare la percezione del movimento nell'arte.

Al 1951 risalgono le prime opere geometriche con le "répétitions" di elementi geometrici semplici e lineari, a cui seguono le "progressiones" e "peintures sérielles", influenzate dalla musica seriale.

Nel 1952 collabora con Alejandro Otero, Alexander Calder, Fernand Léger, Antoine Pevsner, Henri Laurens, Jean (Hans) Arp, e molti altri al Proyecto de Integración de las Artes per l'Università Centrale del Venezuela, diretta dall'architetto Carlos Raúl Villanueva.

Già dal 1954, con i "déplacementes", realizza opere caratterizzate da punti e linee che determinano vibrazioni ottiche.

Negli anni '60 riduce l'uso del colore ed esplora le vibrazioni create dalla linea e dalla sua smaterializzazione attraverso l'introduzione di elementi sospesi. Si fa sempre più forte l'idea di un'arte atipica in cui le opere vengono toccate direttamente dagli spettatori. L'esempio più rappresentativo di questi lavori sono i Penetrables, che realizza dal 1967: strutture interattive di plastica e metallo che vanno attraversate dallo spettatore.

Tra gli anni '70 e '90 i suoi lavori vengono più volte esposti al MOMA (Museum of Modern Art) e al Guggenheim di New York.

Nel 1973 viene inaugurato, in suo onore, il Museo di Arte Moderna Jesús Soto a Ciudad Bolívar (progettato da Carlos Raúl Villanueva), che raccoglie tutt'oggi numerosi quadri, sculture e installazioni dell'artista. Per alcuni anni il museo viene diretto da Getulio Alviani, protagonista dell'arte cinetica italiana.

Soto muore a Parigi nel 2005 e viene sepolto al Cimitero di Montparnasse.

Sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private di tutto il mondo, tra cui: Fundación ARCO, Madrid - Spagna; Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid - Spagna; GNAM - Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma - Italia; Josef Albers Museum, Quadrat, Bottrop - Germania; Kunstmuseum, Bern - Svizzera; Moderna Museet, Stockholm - Svezia; Musée National d'Art Moderne, Centre Georges Pompidou, Paris - Francia; Musées Royaux des Beaux-Arts de Belgique, Brussels - Belgio; Rijksmuseum Kröller-Müller, Otterlo - Olanda; Tate Gallery, London - Inghilterra; Hirshhorn Museum and Sculpture Garden, Washington - USA; MoMA - Museum of Modern Art, New York - USA; Solomon R. Guggenheim Museum, New York - USA; Museum of Fine Arts, Houston - USA; Musée d'Art Contemporain de Montréal - Canada; Museo de Bellas Artes, Caracas - Venezuela; Museo Nacional de Bellas Artes, Buenos Aires - Argentina; Museo Rufino Tamayo, Mexico City - Messico; Museu de Arte Contemporânea da Universidade de São Paulo - Brasile; National Gallery of Victoria, Melbourne - Australia; National Museum of Contemporary Art, Seoul – Corea del sud; Hara Museum of Contemporary Art, Tokyo - Giappone; Tel Aviv Museum of Art, Tel Aviv - Israele.


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